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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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Instr. del re cattol. al mr d' Alcantara 1562.

cune volte da audientia a qualche cardinale et ambasciatore, e
poi se ne ritorna al suo esercitio in Belvedere, il quale non in-
termette mai l'estate fin l'hora di cena e l'inverno fin che si
vede lume.

Auch gar manche andere für die Geschichte jener Zeit merkwür-
dige Notiz bringt Soranzo bei. Z. B. erläutert er den übrigens
kaum erklärlichen Uebertritt des Königs von Navarra zu den Katho-
liken recht gut. Man hatte diesem Fürsten in Rom versichert, sollte
ja Philipp II. ihn für den verlornen Theil von Navarra nicht mit
Sardinien entschädigen, so werde ihm der Papst doch auf jeden Fall
Avignon geben. Nicht Theologen, sagt der Gesandte, habe man ge-
braucht, um ihn umzustimmen: die Unterhandlung habe genügt.

36.
Instruttione del re cattolico al Cr Mr d'Alcantara suo am-
basciatore di quello ha da trattar in Roma. Madr. 30 Nov.
1562. (MS Rom.)

Zugleich mit den Antworten des Papstes. Bei Pallavicini
XX, 10 genügend excerpirt, bis auf folgende Stelle, die bei ihm
eher mißverstanden ist. Circa l'articolo della communione sub
utraque specie non restaremo di dire con la sicurta che sa-
pemo di potere usare con la Mta Sua, che ci parono cose molto
contrarie il dimandar tanta liberta e licenza nel concilio et il
volere in un medesimo tempo che noi impediamo detto concilio
e che prohibiamo all' imperatore, al re di Francia, al duca di
Baviera et ad altri principi che non possano far proponere et
questo et molti altri articoli che ricercano attento, che essi sono
deliberati et risoluti di farli proponere da suoi ambasciatori e
prelati, etiam che fosse contro la volonta dei legati. Sopra il
che S. Mta dovra fare quella consideratione che le parera con-
veniente. Quanto a quello che spetta a noi, havemo differita
la cosa fin qui, e cercaremo di differirla piu che potremo, non
ostante le grandi istanze che circa cio ne sono state fatte: e
tuttavia se ne fanno dalli sudetti principi, protestandoci che se
non se gli concede, perderanno tutti li loro sudditi, quali dicono
peccar solo in questo articulo e nel resto esser buoni cattolici,
e di piu dicono che non essendogli concesso, li piglieranno da
se, e si congiungeranno con li settarii vicini e protestanti; da
quali quando ricorrono per questo uso del calice, sono astretti
ad abjurare la nostra religione: sicche S. Mta puo considerare
in quanta molestia e travaglio siamo. Piacesse a dio che S.
Mta cattolica fosse vicina e potessimo parlare insieme ed anche
abboccarsi con l'imperatore -- havendo per ogni modo S. Mta
Cesarea da incontrarsi da noi, -- che forse potriamo acconciare
le cose del mondo, o nessuno le acconciera mai se non dio solo,
quando parera a Sua Divina Maesta.


Päpste** 20

Instr. del re cattol. al mr d’ Alcantara 1562.

cune volte da audientia a qualche cardinale et ambasciatore, e
poi se ne ritorna al suo esercitio in Belvedere, il quale non in-
termette mai l’estate fin l’hora di cena e l’inverno fin che si
vede lume.

Auch gar manche andere fuͤr die Geſchichte jener Zeit merkwuͤr-
dige Notiz bringt Soranzo bei. Z. B. erlaͤutert er den uͤbrigens
kaum erklaͤrlichen Uebertritt des Koͤnigs von Navarra zu den Katho-
liken recht gut. Man hatte dieſem Fuͤrſten in Rom verſichert, ſollte
ja Philipp II. ihn fuͤr den verlornen Theil von Navarra nicht mit
Sardinien entſchaͤdigen, ſo werde ihm der Papſt doch auf jeden Fall
Avignon geben. Nicht Theologen, ſagt der Geſandte, habe man ge-
braucht, um ihn umzuſtimmen: die Unterhandlung habe genuͤgt.

36.
Instruttione del re cattolico al Cr Mr d’Alcantara suo am-
basciatore di quello ha da trattar in Roma. Madr. 30 Nov.
1562. (MS Rom.)

Zugleich mit den Antworten des Papſtes. Bei Pallavicini
XX, 10 genuͤgend excerpirt, bis auf folgende Stelle, die bei ihm
eher mißverſtanden iſt. Circa l’articolo della communione sub
utraque specie non restaremo di dire con la sicurtà che sa-
pemo di potere usare con la M Sua, che ci parono cose molto
contrarie il dimandar tanta libertà e licenza nel concilio et il
volere in un medesimo tempo che noi impediamo detto concilio
e che prohibiamo all’ imperatore, al re di Francia, al duca di
Baviera et ad altri principi che non possano far proponere et
questo et molti altri articoli che ricercano attento, che essi sono
deliberati et risoluti di farli proponere da suoi ambasciatori e
prelati, etiam che fosse contro la volontà dei legati. Sopra il
che S. M dovrà fare quella consideratione che le parerà con-
veniente. Quanto a quello che spetta a noi, havemo differita
la cosa fin qui, e cercaremo di differirla più che potremo, non
ostante le grandi istanze che circa cio ne sono state fatte: e
tuttavia se ne fanno dalli sudetti principi, protestandoci che se
non se gli concede, perderanno tutti li loro sudditi, quali dicono
peccar solo in questo articulo e nel resto esser buoni cattolici,
e di più dicono che non essendogli concesso, li piglieranno da
se, e si congiungeranno con li settarii vicini e protestanti; da
quali quando ricorrono per questo uso del calice, sono astretti
ad abjurare la nostra religione: sicche S. M può considerare
in quanta molestia e travaglio siamo. Piacesse a dio che S.
M cattolica fosse vicina e potessimo parlare insieme ed anche
abboccarsi con l’imperatore — havendo per ogni modo S. M
Cesarea da incontrarsi da noi, — che forse potriamo acconciare
le cose del mondo, o nessuno le acconcierà mai se non dio solo,
quando parerà a Sua Divina Maestà.


Päpſte** 20
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[305/0317] Instr. del re cattol. al mr d’ Alcantara 1562. cune volte da audientia a qualche cardinale et ambasciatore, e poi se ne ritorna al suo esercitio in Belvedere, il quale non in- termette mai l’estate fin l’hora di cena e l’inverno fin che si vede lume. Auch gar manche andere fuͤr die Geſchichte jener Zeit merkwuͤr- dige Notiz bringt Soranzo bei. Z. B. erlaͤutert er den uͤbrigens kaum erklaͤrlichen Uebertritt des Koͤnigs von Navarra zu den Katho- liken recht gut. Man hatte dieſem Fuͤrſten in Rom verſichert, ſollte ja Philipp II. ihn fuͤr den verlornen Theil von Navarra nicht mit Sardinien entſchaͤdigen, ſo werde ihm der Papſt doch auf jeden Fall Avignon geben. Nicht Theologen, ſagt der Geſandte, habe man ge- braucht, um ihn umzuſtimmen: die Unterhandlung habe genuͤgt. 36. Instruttione del re cattolico al Cr Mr d’Alcantara suo am- basciatore di quello ha da trattar in Roma. Madr. 30 Nov. 1562. (MS Rom.) Zugleich mit den Antworten des Papſtes. Bei Pallavicini XX, 10 genuͤgend excerpirt, bis auf folgende Stelle, die bei ihm eher mißverſtanden iſt. Circa l’articolo della communione sub utraque specie non restaremo di dire con la sicurtà che sa- pemo di potere usare con la Mtà Sua, che ci parono cose molto contrarie il dimandar tanta libertà e licenza nel concilio et il volere in un medesimo tempo che noi impediamo detto concilio e che prohibiamo all’ imperatore, al re di Francia, al duca di Baviera et ad altri principi che non possano far proponere et questo et molti altri articoli che ricercano attento, che essi sono deliberati et risoluti di farli proponere da suoi ambasciatori e prelati, etiam che fosse contro la volontà dei legati. Sopra il che S. Mtà dovrà fare quella consideratione che le parerà con- veniente. Quanto a quello che spetta a noi, havemo differita la cosa fin qui, e cercaremo di differirla più che potremo, non ostante le grandi istanze che circa cio ne sono state fatte: e tuttavia se ne fanno dalli sudetti principi, protestandoci che se non se gli concede, perderanno tutti li loro sudditi, quali dicono peccar solo in questo articulo e nel resto esser buoni cattolici, e di più dicono che non essendogli concesso, li piglieranno da se, e si congiungeranno con li settarii vicini e protestanti; da quali quando ricorrono per questo uso del calice, sono astretti ad abjurare la nostra religione: sicche S. Mtà può considerare in quanta molestia e travaglio siamo. Piacesse a dio che S. Mtà cattolica fosse vicina e potessimo parlare insieme ed anche abboccarsi con l’imperatore — havendo per ogni modo S. Mtà Cesarea da incontrarsi da noi, — che forse potriamo acconciare le cose del mondo, o nessuno le acconcierà mai se non dio solo, quando parerà a Sua Divina Maestà. Päpſte** 20

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 305. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/317>, abgerufen am 19.04.2024.