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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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del card. di Santaseverina.

fonso Caraffa cardle del titolo di S. Giovanni e Paolo arci-
vescovo di Napoli, ove servii per luogotenente sotto Luigi Cam-
pagna di Rossano vescovo di Montepeloso, che esercitava il
vicariato in Napoli: e poiche egli parti per evitare il tumulto
popolare concitato contro di noi per l'abrugiamento di Gio.
Bernardo Gargano e di Gio. Francesco d'Aloys detto il Ca-
serta, seguito alla quattro di Marzo di sabbato circa le 20 hore,
rimasi solo nel governo di detta chiesa: ove doppo molti peri-
coli scorsi e doppo molte minacce, sassi et archibugiate ti-
rate, mi si ordisce una congiura molto crudele et arrabbiata da
Hortensio da Batticchio con fra Fiano (?) di Terra d'Otranto, he-
retico sacramentario e relapso che io insieme col cardl di Na-
poli e monsr Campagna l'haveva (ssi?) richiesto, di distillare
un veleno di tanta forza che poteva infettare l'aria per estin-
guere papa Pio IV come nemico de' Carafeschi: e non dubi-
tava l'heretico di far intendere tutto cio al pontefice per mezzo
del signor Pompeo Colonna.

II. Gregor XIII. und Sixtus V.

Appena egli credeva di morire non ostante la longa eta,
essendo sempre vissuto con molta moderatione e caminato per
tutti i gradi della corte. Dopoche lascio la lettura di Bologna,
venne in Roma, fu fatto collaterale di Campidoglio, esercito
l'ufficio di luogotenente di monsre auditore della camera, fu fatto
referendario, e la prima volta che propose in segnatura, venne
meno: onde tutto pieno di vergogna e di confusione voleva ab-
bandonare la corte, ma fu ritenuto dal cardl Crescentio a non
partire. Da Giulio III nell' auditorato di rota li fu anteposto
Palleotto: onde di nuovo confuso di doppio scorno determino
partirsi di Roma, ma dall' istesso cardl Crescentio fu rincorato
e trattenuto. Fu da Paolo IV fatto vescovo di Vieste, fu fatto
consultore del sant' officio, fu al concilio di Trento e da Pio
IV fu fatto cardle e mandato in Spagna per la causa Toletana:
e dopo la morte della santa memoria di Pio V con ammirabil
consenso fu assunto al pontificato. Il quale visse con molta
carita, liberalita e modestia, e saria stato ammirabile e senza
pari, se in lui fossero concorsi valore e grandezza d'animo
senza l'affetto del figlio, che oscuro in gran parte tutte le at-
tioni dignissime di carita che egli uso verso li stranieri e verso
tutte le nationi che veramente padre di tutti. Dalli signori
cardinali nepoti S. Sisto e Guastavillano fu fatto subito inten-
dere la sua morte al sacro collegio, e doppo celebrate l'ese-
quie e tutte quelle funtioni che porta seco la sede vacante,
s'entro in conclave: ove fu eletto papa il sigr cardle Montalto,
gia nostro collega e nella causa Toletana e nell' assuntione al
cardinalato, per opera speciale del sigr cardl Alessandrino e
sigr cardl Rusticucci, che tirarono in favore di lui il sigr cardl
d'Este e sigr cardl de Medici, con non poco disgusto del sigr
cardl Farnese, essendoli mancato di porola il sigr cardl San
Sisto, sul quale egli haveva fatto molto fondamento per ostare

del card. di Santaseverina.

fonso Caraffa cardle del titolo di S. Giovanni e Paolo arci-
vescovo di Napoli, ove servii per luogotenente sotto Luigi Cam-
pagna di Rossano vescovo di Montepeloso, che esercitava il
vicariato in Napoli: e poiche egli partì per evitare il tumulto
popolare concitato contro di noi per l’abrugiamento di Gio.
Bernardo Gargano e di Gio. Francesco d’Aloys detto il Ca-
serta, seguito alla quattro di Marzo di sabbato circa le 20 hore,
rimasi solo nel governo di detta chiesa: ove doppo molti peri-
coli scorsi e doppo molte minacce, sassi et archibugiate ti-
rate, mi si ordisce una congiura molto crudele et arrabbiata da
Hortensio da Batticchio con fra Fiano (?) di Terra d’Otranto, he-
retico sacramentario e relapso che io insieme col cardl di Na-
poli e monsr Campagna l’haveva (ssi?) richiesto, di distillare
un veleno di tanta forza che poteva infettare l’aria per estin-
guere papa Pio IV come nemico de’ Carafeschi: e non dubi-
tava l’heretico di far intendere tutto cio al pontefice per mezzo
del signor Pompeo Colonna.

II. Gregor XIII. und Sixtus V.

Appena egli credeva di morire non ostante la longa età,
essendo sempre vissuto con molta moderatione e caminato per
tutti i gradi della corte. Dopoche lasciò la lettura di Bologna,
venne in Roma, fu fatto collaterale di Campidoglio, esercitò
l’ufficio di luogotenente di monsre auditore della camera, fu fatto
referendario, e la prima volta che propose in segnatura, venne
meno: onde tutto pieno di vergogna e di confusione voleva ab-
bandonare la corte, ma fu ritenuto dal cardl Crescentio a non
partire. Da Giulio III nell’ auditorato di rota li fu anteposto
Palleotto: onde di nuovo confuso di doppio scorno determinò
partirsi di Roma, ma dall’ istesso cardl Crescentio fu rincorato
e trattenuto. Fu da Paolo IV fatto vescovo di Vieste, fu fatto
consultore del sant’ officio, fu al concilio di Trento e da Pio
IV fu fatto cardle e mandato in Spagna per la causa Toletana:
e dopo la morte della santa memoria di Pio V con ammirabil
consenso fu assunto al pontificato. Il quale visse con molta
carità, liberalità e modestia, e saria stato ammirabile e senza
pari, se in lui fossero concorsi valore e grandezza d’animo
senza l’affetto del figlio, che oscurò in gran parte tutte le at-
tioni dignissime di carità che egli usò verso li stranieri e verso
tutte le nationi che veramente padre di tutti. Dalli signori
cardinali nepoti S. Sisto e Guastavillano fu fatto subito inten-
dere la sua morte al sacro collegio, e doppo celebrate l’ese-
quie e tutte quelle funtioni che porta seco la sede vacante,
s’entrò in conclave: ove fu eletto papa il sigr cardle Montalto,
già nostro collega e nella causa Toletana e nell’ assuntione al
cardinalato, per opera speciale del sigr cardl Alessandrino e
sigr cardl Rusticucci, che tirarono in favore di lui il sigr cardl
d’Este e sigr cardl de Medici, con non poco disgusto del sigr
cardl Farnese, essendoli mancato di porola il sigr cardl San
Sisto, sul quale egli haveva fatto molto fondamento per ostare

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[349/0361] del card. di Santaseverina. fonso Caraffa cardle del titolo di S. Giovanni e Paolo arci- vescovo di Napoli, ove servii per luogotenente sotto Luigi Cam- pagna di Rossano vescovo di Montepeloso, che esercitava il vicariato in Napoli: e poiche egli partì per evitare il tumulto popolare concitato contro di noi per l’abrugiamento di Gio. Bernardo Gargano e di Gio. Francesco d’Aloys detto il Ca- serta, seguito alla quattro di Marzo di sabbato circa le 20 hore, rimasi solo nel governo di detta chiesa: ove doppo molti peri- coli scorsi e doppo molte minacce, sassi et archibugiate ti- rate, mi si ordisce una congiura molto crudele et arrabbiata da Hortensio da Batticchio con fra Fiano (?) di Terra d’Otranto, he- retico sacramentario e relapso che io insieme col cardl di Na- poli e monsr Campagna l’haveva (ssi?) richiesto, di distillare un veleno di tanta forza che poteva infettare l’aria per estin- guere papa Pio IV come nemico de’ Carafeschi: e non dubi- tava l’heretico di far intendere tutto cio al pontefice per mezzo del signor Pompeo Colonna. II. Gregor XIII. und Sixtus V. Appena egli credeva di morire non ostante la longa età, essendo sempre vissuto con molta moderatione e caminato per tutti i gradi della corte. Dopoche lasciò la lettura di Bologna, venne in Roma, fu fatto collaterale di Campidoglio, esercitò l’ufficio di luogotenente di monsre auditore della camera, fu fatto referendario, e la prima volta che propose in segnatura, venne meno: onde tutto pieno di vergogna e di confusione voleva ab- bandonare la corte, ma fu ritenuto dal cardl Crescentio a non partire. Da Giulio III nell’ auditorato di rota li fu anteposto Palleotto: onde di nuovo confuso di doppio scorno determinò partirsi di Roma, ma dall’ istesso cardl Crescentio fu rincorato e trattenuto. Fu da Paolo IV fatto vescovo di Vieste, fu fatto consultore del sant’ officio, fu al concilio di Trento e da Pio IV fu fatto cardle e mandato in Spagna per la causa Toletana: e dopo la morte della santa memoria di Pio V con ammirabil consenso fu assunto al pontificato. Il quale visse con molta carità, liberalità e modestia, e saria stato ammirabile e senza pari, se in lui fossero concorsi valore e grandezza d’animo senza l’affetto del figlio, che oscurò in gran parte tutte le at- tioni dignissime di carità che egli usò verso li stranieri e verso tutte le nationi che veramente padre di tutti. Dalli signori cardinali nepoti S. Sisto e Guastavillano fu fatto subito inten- dere la sua morte al sacro collegio, e doppo celebrate l’ese- quie e tutte quelle funtioni che porta seco la sede vacante, s’entrò in conclave: ove fu eletto papa il sigr cardle Montalto, già nostro collega e nella causa Toletana e nell’ assuntione al cardinalato, per opera speciale del sigr cardl Alessandrino e sigr cardl Rusticucci, che tirarono in favore di lui il sigr cardl d’Este e sigr cardl de Medici, con non poco disgusto del sigr cardl Farnese, essendoli mancato di porola il sigr cardl San Sisto, sul quale egli haveva fatto molto fondamento per ostare

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 349. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/361>, abgerufen am 28.03.2024.