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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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Instr. a Campeggi per Savoia 1624.

parve lontano dal vero il credere che havesse indotto il papa a
scrivergli. -- -- -- Le difficulta che incontro il padre Co-
rona, non furono dalla parte del re e della regina, che pie-
garono subito alle persuasioni ponteficie, ma della parte del
contestabile Luines, seguitato da principali ministri, o per pro-
prio interesse o per adulatione, e da alcuni grandi del partito
Ugonotto. A Luines si crede che instillasse questa avversione
all' impresa il duca di Roano, e cercandosi della cagione che
ha potuto spignere questo ad opporvisi, altra non se ne trova
fuori della propria inclinatione al mantenimento degli eretici,
essendo egli tale, ed il timore di perdere il seguito dentro alla
Francia, mentre che i seguaci suoi havessero havuto a soc-
correre i Genevrini. Il trattato del padre Tobbia resto a
segno che non solamente il re non rimase offeso di questa mis-
sione, ma niuno, etiandio di quelli che l'intendessero bene,
hebbe ardire di biasimarla; e solamente dissero alcuni che non
era quello il tempo di intraprendere un tanto affare, altri, che
non doveva il duca mettere in queste strette il re se non dopo
il fatto, imperciocche allora S. Mta non havrebbe potuto non
dar lode alla pieta e generosita del duca, ma che antecedente-
mente non doveva la Mta S. violare quella fede sotto la quale
pensano di riposare sicuri i Genevrini. Dall' hora in qua si e
creduto che il sigr duca pensi a tentare la via d'una sorpresa,
e adesso non se ne ha piu dubbj, imperciocche S. A. se n'e
dichiarata con la Sta di N. Sigre, supplicandola a volerlo assi-
stere. La Sta S. ha risposto che volentieri e con quel mede-
simo modo che fece papa Gregorio: ma perche il necessario
segreto della sorpresa non e capace di questa via, S. A. si e ri-
voltata a contentarsi che N. Sigre gli prometta di fare tali uffi-
cii col re christianissimo dopo il fatto che la Mta S. non habbi
a sdegnarsene.

Uebrigens kommen hier auch einige eigentlich piemontesische Sa-
chen zur Sprache. Die spätern Streitigkeiten bahnen sich an. Der
Herzog machte Anspruch auf Ernennung zu den bischöflichen Stellen;
der Papst gestand ihm nur das Recht der Empfehlung zu: über
einige Belastungen der Geistlichkeit zeigt er sich mißvergnügt.

108.
Ragguaglio dello stato di religione nel regno di Boemia e sue
provincie incorporate.
1624.

Im Mai 1621 langte Carl Caraffa in Prag an, und schritt
sogleich an das Werk, das ihm Papst Gregor XIII. vorzugsweise
aufgetragen, die Wiederherstellung des Katholicismus in Böhmen zu
leiten.

Achtzehn Monate darauf, wie er selbst sagt, also im November
1622, faßte er unter dem Titel Relatio Bohemica einen Bericht
über seine Thätigkeit ab, den er an die neugegründete Propaganda
einschickte. Ich sah das Original desselben, das bei den Mitgliedern
der Congregation circulirte: es waren die Cardinäle Sauli, Bandini,

26*

Instr. a Campeggi per Savoia 1624.

parve lontano dal vero il credere che havesse indotto il papa a
scrivergli. — — — Le difficultà che incontrò il padre Co-
rona, non furono dalla parte del re e della regina, che pie-
garono subito alle persuasioni ponteficie, ma della parte del
contestabile Luines, seguitato da principali ministri, o per pro-
prio interesse o per adulatione, e da alcuni grandi del partito
Ugonotto. A Luines si crede che instillasse questa avversione
all’ impresa il duca di Roano, e cercandosi della cagione che
ha potuto spignere questo ad opporvisi, altra non se ne trova
fuori della propria inclinatione al mantenimento degli eretici,
essendo egli tale, ed il timore di perdere il seguito dentro alla
Francia, mentre che i seguaci suoi havessero havuto a soc-
correre i Genevrini. Il trattato del padre Tobbia restò a
segno che non solamente il re non rimase offeso di questa mis-
sione, ma niuno, etiandio di quelli che l’intendessero bene,
hebbe ardire di biasimarla; e solamente dissero alcuni che non
era quello il tempo di intraprendere un tanto affare, altri, che
non doveva il duca mettere in queste strette il re se non dopo
il fatto, imperciocche allora S. M non havrebbe potuto non
dar lode alla pietà e generosità del duca, ma che antecedente-
mente non doveva la M S. violare quella fede sotto la quale
pensano di riposare sicuri i Genevrini. Dall’ hora in qua si è
creduto che il sigr duca pensi a tentare la via d’una sorpresa,
e adesso non se ne ha più dubbj, imperciocche S. A. se n’è
dichiarata con la S di N. Sigre, supplicandola a volerlo assi-
stere. La S S. ha risposto che volentieri e con quel mede-
simo modo che fece papa Gregorio: ma perche il necessario
segreto della sorpresa non è capace di questa via, S. A. si è ri-
voltata a contentarsi che N. Sigre gli prometta di fare tali uffi-
cii col re christianissimo dopo il fatto che la M S. non habbi
a sdegnarsene.

Uebrigens kommen hier auch einige eigentlich piemonteſiſche Sa-
chen zur Sprache. Die ſpaͤtern Streitigkeiten bahnen ſich an. Der
Herzog machte Anſpruch auf Ernennung zu den biſchoͤflichen Stellen;
der Papſt geſtand ihm nur das Recht der Empfehlung zu: uͤber
einige Belaſtungen der Geiſtlichkeit zeigt er ſich mißvergnuͤgt.

108.
Ragguaglio dello stato di religione nel regno di Boemia e sue
provincie incorporate.
1624.

Im Mai 1621 langte Carl Caraffa in Prag an, und ſchritt
ſogleich an das Werk, das ihm Papſt Gregor XIII. vorzugsweiſe
aufgetragen, die Wiederherſtellung des Katholicismus in Boͤhmen zu
leiten.

Achtzehn Monate darauf, wie er ſelbſt ſagt, alſo im November
1622, faßte er unter dem Titel Relatio Bohemica einen Bericht
uͤber ſeine Thaͤtigkeit ab, den er an die neugegruͤndete Propaganda
einſchickte. Ich ſah das Original deſſelben, das bei den Mitgliedern
der Congregation circulirte: es waren die Cardinaͤle Sauli, Bandini,

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[403/0415] Instr. a Campeggi per Savoia 1624. parve lontano dal vero il credere che havesse indotto il papa a scrivergli. — — — Le difficultà che incontrò il padre Co- rona, non furono dalla parte del re e della regina, che pie- garono subito alle persuasioni ponteficie, ma della parte del contestabile Luines, seguitato da principali ministri, o per pro- prio interesse o per adulatione, e da alcuni grandi del partito Ugonotto. A Luines si crede che instillasse questa avversione all’ impresa il duca di Roano, e cercandosi della cagione che ha potuto spignere questo ad opporvisi, altra non se ne trova fuori della propria inclinatione al mantenimento degli eretici, essendo egli tale, ed il timore di perdere il seguito dentro alla Francia, mentre che i seguaci suoi havessero havuto a soc- correre i Genevrini. Il trattato del padre Tobbia restò a segno che non solamente il re non rimase offeso di questa mis- sione, ma niuno, etiandio di quelli che l’intendessero bene, hebbe ardire di biasimarla; e solamente dissero alcuni che non era quello il tempo di intraprendere un tanto affare, altri, che non doveva il duca mettere in queste strette il re se non dopo il fatto, imperciocche allora S. Mtà non havrebbe potuto non dar lode alla pietà e generosità del duca, ma che antecedente- mente non doveva la Mtà S. violare quella fede sotto la quale pensano di riposare sicuri i Genevrini. Dall’ hora in qua si è creduto che il sigr duca pensi a tentare la via d’una sorpresa, e adesso non se ne ha più dubbj, imperciocche S. A. se n’è dichiarata con la Stà di N. Sigre, supplicandola a volerlo assi- stere. La Stà S. ha risposto che volentieri e con quel mede- simo modo che fece papa Gregorio: ma perche il necessario segreto della sorpresa non è capace di questa via, S. A. si è ri- voltata a contentarsi che N. Sigre gli prometta di fare tali uffi- cii col re christianissimo dopo il fatto che la Mtà S. non habbi a sdegnarsene. Uebrigens kommen hier auch einige eigentlich piemonteſiſche Sa- chen zur Sprache. Die ſpaͤtern Streitigkeiten bahnen ſich an. Der Herzog machte Anſpruch auf Ernennung zu den biſchoͤflichen Stellen; der Papſt geſtand ihm nur das Recht der Empfehlung zu: uͤber einige Belaſtungen der Geiſtlichkeit zeigt er ſich mißvergnuͤgt. 108. Ragguaglio dello stato di religione nel regno di Boemia e sue provincie incorporate. 1624. Im Mai 1621 langte Carl Caraffa in Prag an, und ſchritt ſogleich an das Werk, das ihm Papſt Gregor XIII. vorzugsweiſe aufgetragen, die Wiederherſtellung des Katholicismus in Boͤhmen zu leiten. Achtzehn Monate darauf, wie er ſelbſt ſagt, alſo im November 1622, faßte er unter dem Titel Relatio Bohemica einen Bericht uͤber ſeine Thaͤtigkeit ab, den er an die neugegruͤndete Propaganda einſchickte. Ich ſah das Original deſſelben, das bei den Mitgliedern der Congregation circulirte: es waren die Cardinaͤle Sauli, Bandini, 26*

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 403. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/415>, abgerufen am 29.03.2024.