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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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Pietro Contarini

seminarj gia fatti et a procurare che altri se ne faccino di nuovo;
e per queste simili opere chi non vede che i padri della com-
pagnia di Gesu sono maravigliosi? Laonde il predecessore di
S. Sria diede principio a pratticare l'introduttione di quelli in
Franchfort, scrivendo sopra di cio caldissime lettere a Cesare,
e voleva fare altrettanto l'elettore di Colonia. N. Sre, per sol-
lecitare l'effettuatione di questo buon pensiero, fece scrivere al
nuntio presso l'imperatore che non si riscaldi: col quale S.
Sria s'intendera per quello che restasse da fare, avvisandone le
speranze e i successi. L'elettore di Magonza ha fatto rappre-
sentare alla Sta di N. Sre che per propagare la religione catto-
lica, che col favore divino piglia piede nel palatinato inferiore,
niuna cosa viene giudicata piu spediente quanto l'erettione de'
seminarj e delle case dove possino convenire i nobili del Reno:
e per cio fare, propone a S. Bne che si potrebbono comodamente
applicare i beni d'alcuni monasterj e specialmente di Germers-
haim, Spanhaim et Odernhaim, posti nella diocesi di Ma-
gonza et altre volte occupati da principi Palatini del Reno: la
quale proposta e stata stimata da S. Bne di molto rilievo, e
prima di risolvere voleva che l'antecessore di V. Sria presane di-
ligente informatione avvisasse distintamente lo stato di detti mo-
nasterj col suo parere: ma perche la brevita del tempo non gli
havra permesso eseguir tutto, S. Bne vuole che ella supplisca
al rimanente con ogni sollecitudine et accuratezza.

L'elettore di Colonia ancora vuole instituire un' universita
nella sua citta di Munstero: e di cio e stato ragionato nella
sagra congregatione de propaganda fide, inclinando la Sta di N.
Sre che si facci detta universita, con conditione pero che oltre
alle scienze vi si insegnino le leggi canoniche e civili. Serva
a S. Sria per avviso, accioche ella tratti in questa forma con
detto elettore, quando S. A. le parlera d'havere ottenuto per
detta erettione il beneplacito apostolico.

111.
Relatione dell' illmo et eccmo sigr Pietro Contarini Kr ritornato
dell' ambasceria ordinaria di Roma, presentata alli 22
Giugno 1627 e letta il medesimo giorno nell' eccmo senato.

Ueber vierthalb Jahr -- 44 Monate -- hatte P. Contarini an
dem Hofe Urbans VIII. zugebracht, als er diesen Bericht erstattete.

In vier Abtheilungen handelt er in demselben von der weltli-
chen, der geistlichen Verwaltung, den wichtigsten Geschäften und den
einflußreichsten Mitgliedern des Hofes.

Besonders ausführlich und unterrichtend ist er über die Erwei-
terung der geistlichen Jurisdiction. Er findet, noch niemals sey sie
mit solcher Strenge in Italien ausgeübt worden: durch die doppelte
Absicht eine unmittelbare Herrschaft über die geistlichen Perso-
nen und eine freie Disposition über die geistlichen Güter zu be-
haupten, werde der römische Hof den Fürsten sehr gefährlich. Ur-
ban VIII. sage oft, wenn ein venezianischer Edelmann auf dem rö-

Pietro Contarini

seminarj già fatti et a procurare che altri se ne faccino di nuovo;
e per queste simili opere chi non vede che i padri della com-
pagnia di Gesù sono maravigliosi? Laonde il predecessore di
S. Sria diede principio a pratticare l’introduttione di quelli in
Franchfort, scrivendo sopra di cio caldissime lettere a Cesare,
e voleva fare altrettanto l’elettore di Colonia. N. Sre, per sol-
lecitare l’effettuatione di questo buon pensiero, fece scrivere al
nuntio presso l’imperatore che non si riscaldi: col quale S.
Sria s’intenderà per quello che restasse da fare, avvisandone le
speranze e i successi. L’elettore di Magonza ha fatto rappre-
sentare alla S di N. Sre che per propagare la religione catto-
lica, che col favore divino piglia piede nel palatinato inferiore,
niuna cosa viene giudicata più spediente quanto l’erettione de’
seminarj e delle case dove possino convenire i nobili del Reno:
e per cio fare, propone a S. Bne che si potrebbono comodamente
applicare i beni d’alcuni monasterj e specialmente di Germers-
haim, Spanhaim et Odernhaim, posti nella diocesi di Ma-
gonza et altre volte occupati da principi Palatini del Reno: la
quale proposta è stata stimata da S. Bne di molto rilievo, e
prima di risolvere voleva che l’antecessore di V. Sria presane di-
ligente informatione avvisasse distintamente lo stato di detti mo-
nasterj col suo parere: ma perche la brevità del tempo non gli
havrà permesso eseguir tutto, S. Bne vuole che ella supplisca
al rimanente con ogni sollecitudine et accuratezza.

L’elettore di Colonia ancora vuole instituire un’ università
nella sua città di Munstero: e di cio è stato ragionato nella
sagra congregatione de propaganda fide, inclinando la S di N.
Sre che si facci detta università, con conditione però che oltre
alle scienze vi si insegnino le leggi canoniche e civili. Serva
a S. Sria per avviso, accioche ella tratti in questa forma con
detto elettore, quando S. A. le parlerà d’havere ottenuto per
detta erettione il beneplacito apostolico.

111.
Relatione dell’ illmo et eccmo sigr Pietro Contarini Kr ritornato
dell’ ambasceria ordinaria di Roma, presentata alli 22
Giugno 1627 e letta il medesimo giorno nell’ eccmo senato.

Ueber vierthalb Jahr — 44 Monate — hatte P. Contarini an
dem Hofe Urbans VIII. zugebracht, als er dieſen Bericht erſtattete.

In vier Abtheilungen handelt er in demſelben von der weltli-
chen, der geiſtlichen Verwaltung, den wichtigſten Geſchaͤften und den
einflußreichſten Mitgliedern des Hofes.

Beſonders ausfuͤhrlich und unterrichtend iſt er uͤber die Erwei-
terung der geiſtlichen Jurisdiction. Er findet, noch niemals ſey ſie
mit ſolcher Strenge in Italien ausgeuͤbt worden: durch die doppelte
Abſicht eine unmittelbare Herrſchaft uͤber die geiſtlichen Perſo-
nen und eine freie Dispoſition uͤber die geiſtlichen Guͤter zu be-
haupten, werde der roͤmiſche Hof den Fuͤrſten ſehr gefaͤhrlich. Ur-
ban VIII. ſage oft, wenn ein venezianiſcher Edelmann auf dem roͤ-

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[412/0424] Pietro Contarini seminarj già fatti et a procurare che altri se ne faccino di nuovo; e per queste simili opere chi non vede che i padri della com- pagnia di Gesù sono maravigliosi? Laonde il predecessore di S. Sria diede principio a pratticare l’introduttione di quelli in Franchfort, scrivendo sopra di cio caldissime lettere a Cesare, e voleva fare altrettanto l’elettore di Colonia. N. Sre, per sol- lecitare l’effettuatione di questo buon pensiero, fece scrivere al nuntio presso l’imperatore che non si riscaldi: col quale S. Sria s’intenderà per quello che restasse da fare, avvisandone le speranze e i successi. L’elettore di Magonza ha fatto rappre- sentare alla Stà di N. Sre che per propagare la religione catto- lica, che col favore divino piglia piede nel palatinato inferiore, niuna cosa viene giudicata più spediente quanto l’erettione de’ seminarj e delle case dove possino convenire i nobili del Reno: e per cio fare, propone a S. Bne che si potrebbono comodamente applicare i beni d’alcuni monasterj e specialmente di Germers- haim, Spanhaim et Odernhaim, posti nella diocesi di Ma- gonza et altre volte occupati da principi Palatini del Reno: la quale proposta è stata stimata da S. Bne di molto rilievo, e prima di risolvere voleva che l’antecessore di V. Sria presane di- ligente informatione avvisasse distintamente lo stato di detti mo- nasterj col suo parere: ma perche la brevità del tempo non gli havrà permesso eseguir tutto, S. Bne vuole che ella supplisca al rimanente con ogni sollecitudine et accuratezza. L’elettore di Colonia ancora vuole instituire un’ università nella sua città di Munstero: e di cio è stato ragionato nella sagra congregatione de propaganda fide, inclinando la Stà di N. Sre che si facci detta università, con conditione però che oltre alle scienze vi si insegnino le leggi canoniche e civili. Serva a S. Sria per avviso, accioche ella tratti in questa forma con detto elettore, quando S. A. le parlerà d’havere ottenuto per detta erettione il beneplacito apostolico. 111. Relatione dell’ illmo et eccmo sigr Pietro Contarini Kr ritornato dell’ ambasceria ordinaria di Roma, presentata alli 22 Giugno 1627 e letta il medesimo giorno nell’ eccmo senato. Ueber vierthalb Jahr — 44 Monate — hatte P. Contarini an dem Hofe Urbans VIII. zugebracht, als er dieſen Bericht erſtattete. In vier Abtheilungen handelt er in demſelben von der weltli- chen, der geiſtlichen Verwaltung, den wichtigſten Geſchaͤften und den einflußreichſten Mitgliedern des Hofes. Beſonders ausfuͤhrlich und unterrichtend iſt er uͤber die Erwei- terung der geiſtlichen Jurisdiction. Er findet, noch niemals ſey ſie mit ſolcher Strenge in Italien ausgeuͤbt worden: durch die doppelte Abſicht eine unmittelbare Herrſchaft uͤber die geiſtlichen Perſo- nen und eine freie Dispoſition uͤber die geiſtlichen Guͤter zu be- haupten, werde der roͤmiſche Hof den Fuͤrſten ſehr gefaͤhrlich. Ur- ban VIII. ſage oft, wenn ein venezianiſcher Edelmann auf dem roͤ-

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 412. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/424>, abgerufen am 18.04.2024.