Anmelden (DTAQ) DWDS     dlexDB     CLARIN-D

Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

Bild:
<< vorherige Seite
Relatione di Roma 1574.
44.
Relatione della corte di Roma nel tempo di Gregorio XIII.
(Bibl. Cors. nr. 714.)
Unterschrieben 20. Febr. 1574.

Anonym, aber nichts desto minder sehr unterrichtend und mit
dem Gepräge der Wahrhaftigkeit.

Der Verfasser findet es schwer über Höfe und Fürsten zu urthei-
len. "Diro come si giudica nella corte e come la intendo."
Er gibt folgende Schilderung Gregors XIII.

Assonto che e stato al pontificato in eta di 71 anni, ha
parso c'habbi voluto mutare natura: et il rigore che era solito
biasimare in altri, massimamente nel particulare del vivere con
qualche licenza con donne, n' e stato piu rigoroso dell' anteces-
sore e fattone maggiori esecutioni: e parimente nella materia
del giuoco si e mostrato rigorosissimo, perche havendo certi il-
lustrissimi principiato a trattenersi nel principio del pontificato
con giuocare qualche scudo, li riprese acremente, ancorche al-
cuni dubitarono che sotto il pretesto del giuoco si facessero
nuove pratiche di pontificato per un poco di male c'hebbe S.
Sta in quel principio: e da questo comincio a calare quella ri-
putatione o oppinione che si voleva far credere dall' illustrissimo
de' Medici, d'haver lui fatto il papa e doverlo governare, la
qual cosa fece chiaro il mondo quanto S. Sta abhorrisce che al-
cuno si voglia arrogare di governarlo o c'habbi bisogno d'essere
governato, perche non vuole essere in questa oppinione di las-
ciarsi governare a persona. Perche in effetto nelle cose della
giustitia n'e capacissimo e la intende e non bisogna pensare di
darli parole. Ne' maneggi di stati S. Sta ne potria saper piu,
perche non vi ha fatto molto studio, e sta sopra di se alle volte
irresoluto, ma considerato che v'habbi sopra, n'e benissime ca-
pace e nell' udire le oppinioni discerne benissime il meglio. E'
patientissimo e laboriosissimo e non sta mai in otio e piglia
ancora poca ricreatione. Da continuamente audientia e vede
scritture. Dorme poco, si leva per tempo, e fa volontieri eser-
citio, e li piace l'aria, quale non teme, per cattiva che sia. Man-
gia sobriamente e beve pochissimo, ed e sano senza sorte al-
cuna di schinelle. E' grato in dimostrationi esteriori a chi gli
ha fatto piacere. Non e prodigo ne quasi si puo dire liberale,
secondo l'oppinione del volgo, il quale non considera o discerne
la differentia che sia da un principe che si astenghi dall' estor-
sioni e rapacita a quello che conserva quello che ha con tena-
cita: questo non brama la roba d'altri e gli insidia per haverla.
Non e crudele ne sanguinolento, ma temendo di continuo delle
guerre si del Turco come degli heretici, li piace d'haver somma
di denari nell' erario e conservarli senza dispensarli fuori di
proposito, e n'ha intorno a un millione e mezzo d'oro: e pero
magnifico e gli piacciono le grandezze, e sopra tutto e deside-
roso di gloria, il qual desiderio il fa forse trascorrere in quello
che non piace alla corte: perche questi reverendi padri Chiettini,

Relatione di Roma 1574.
44.
Relatione della corte di Roma nel tempo di Gregorio XIII.
(Bibl. Cors. nr. 714.)
Unterſchrieben 20. Febr. 1574.

Anonym, aber nichts deſto minder ſehr unterrichtend und mit
dem Gepraͤge der Wahrhaftigkeit.

Der Verfaſſer findet es ſchwer uͤber Hoͤfe und Fuͤrſten zu urthei-
len. „Dirò come si giudica nella corte e come la intendo.“
Er gibt folgende Schilderung Gregors XIII.

Assonto che è stato al pontificato in età di 71 anni, ha
parso c’habbi voluto mutare natura: et il rigore che era solito
biasimare in altri, massimamente nel particulare del vivere con
qualche licenza con donne, n’ è stato più rigoroso dell’ anteces-
sore e fattone maggiori esecutioni: e parimente nella materia
del giuoco si è mostrato rigorosissimo, perche havendo certi il-
lustrissimi principiato a trattenersi nel principio del pontificato
con giuocare qualche scudo, li riprese acremente, ancorche al-
cuni dubitarono che sotto il pretesto del giuoco si facessero
nuove pratiche di pontificato per un poco di male c’hebbe S.
S in quel principio: e da questo cominciò a calare quella ri-
putatione o oppinione che si voleva far credere dall’ illustrissimo
de’ Medici, d’haver lui fatto il papa e doverlo governare, la
qual cosa fece chiaro il mondo quanto S. S abhorrisce che al-
cuno si voglia arrogare di governarlo o c’habbi bisogno d’essere
governato, perche non vuole essere in questa oppinione di las-
ciarsi governare a persona. Perche in effetto nelle cose della
giustitia n’è capacissimo e la intende e non bisogna pensare di
darli parole. Ne’ maneggi di stati S. S ne potria saper più,
perche non vi ha fatto molto studio, e sta sopra di se alle volte
irresoluto, ma considerato che v’habbi sopra, n’è benissime ca-
pace e nell’ udire le oppinioni discerne benissime il meglio. E’
patientissimo e laboriosissimo e non sta mai in otio e piglia
ancora poca ricreatione. Da continuamente audientia e vede
scritture. Dorme poco, si leva per tempo, e fa volontieri eser-
citio, e li piace l’aria, quale non teme, per cattiva che sia. Man-
gia sobriamente e beve pochissimo, ed è sano senza sorte al-
cuna di schinelle. E’ grato in dimostrationi esteriori a chi gli
ha fatto piacere. Non è prodigo nè quasi si può dire liberale,
secondo l’oppinione del volgo, il quale non considera o discerne
la differentia che sia da un principe che si astenghi dall’ estor-
sioni e rapacità a quello che conserva quello che ha con tena-
cità: questo non brama la roba d’altri e gli insidia per haverla.
Non è crudele nè sanguinolento, ma temendo di continuo delle
guerre sì del Turco come degli heretici, li piace d’haver somma
di denarì nell’ erario e conservarli senza dispensarli fuori di
proposito, e n’ha intorno a un millione e mezzo d’oro: è però
magnifico e gli piacciono le grandezze, e sopra tutto è deside-
roso di gloria, il qual desiderio il fa forse trascorrere in quello
che non piace alla corte: perche questi reverendi padri Chiettini,

<TEI>
  <text>
    <body>
      <div n="1">
        <div n="2">
          <div n="3">
            <pb facs="#f0322" n="310"/>
            <fw place="top" type="header"><hi rendition="#i"><hi rendition="#aq">Relatione di Roma</hi></hi> 1574.</fw>
          </div><lb/>
          <div n="3">
            <head>44.<lb/><hi rendition="#aq">Relatione della corte di Roma nel tempo di Gregorio XIII.<lb/>
(Bibl. Cors. nr. 714.)</hi> Unter&#x017F;chrieben 20. Febr. 1574.</head><lb/>
            <p>Anonym, aber nichts de&#x017F;to minder &#x017F;ehr unterrichtend und mit<lb/>
dem Gepra&#x0364;ge der Wahrhaftigkeit.</p><lb/>
            <p>Der Verfa&#x017F;&#x017F;er findet es &#x017F;chwer u&#x0364;ber Ho&#x0364;fe und Fu&#x0364;r&#x017F;ten zu urthei-<lb/>
len. <hi rendition="#aq">&#x201E;Dirò come si giudica nella corte e come la intendo.&#x201C;</hi><lb/>
Er gibt folgende Schilderung Gregors <hi rendition="#aq">XIII.</hi></p><lb/>
            <p> <hi rendition="#aq">Assonto che è stato al pontificato in età di 71 anni, ha<lb/>
parso c&#x2019;habbi voluto mutare natura: et il rigore che era solito<lb/>
biasimare in altri, massimamente nel particulare del vivere con<lb/>
qualche licenza con donne, n&#x2019; è stato più rigoroso dell&#x2019; anteces-<lb/>
sore e fattone maggiori esecutioni: e parimente nella materia<lb/>
del giuoco si è mostrato rigorosissimo, perche havendo certi il-<lb/>
lustrissimi principiato a trattenersi nel principio del pontificato<lb/>
con giuocare qualche scudo, li riprese acremente, ancorche al-<lb/>
cuni dubitarono che sotto il pretesto del giuoco si facessero<lb/>
nuove pratiche di pontificato per un poco di male c&#x2019;hebbe S.<lb/>
S<hi rendition="#sup"></hi> in quel principio: e da questo cominciò a calare quella ri-<lb/>
putatione o oppinione che si voleva far credere dall&#x2019; illustrissimo<lb/>
de&#x2019; Medici, d&#x2019;haver lui fatto il papa e doverlo governare, la<lb/>
qual cosa fece chiaro il mondo quanto S. S<hi rendition="#sup"></hi> abhorrisce che al-<lb/>
cuno si voglia arrogare di governarlo o c&#x2019;habbi bisogno d&#x2019;essere<lb/>
governato, perche non vuole essere in questa oppinione di las-<lb/>
ciarsi governare a persona. Perche in effetto nelle cose della<lb/>
giustitia n&#x2019;è capacissimo e la intende e non bisogna pensare di<lb/>
darli parole. Ne&#x2019; maneggi di stati S. S<hi rendition="#sup"></hi> ne potria saper più,<lb/>
perche non vi ha fatto molto studio, e sta sopra di se alle volte<lb/>
irresoluto, ma considerato che v&#x2019;habbi sopra, n&#x2019;è benissime ca-<lb/>
pace e nell&#x2019; udire le oppinioni discerne benissime il meglio. E&#x2019;<lb/>
patientissimo e laboriosissimo e non sta mai in otio e piglia<lb/>
ancora poca ricreatione. Da continuamente audientia e vede<lb/>
scritture. Dorme poco, si leva per tempo, e fa volontieri eser-<lb/>
citio, e li piace l&#x2019;aria, quale non teme, per cattiva che sia. Man-<lb/>
gia sobriamente e beve pochissimo, ed è sano senza sorte al-<lb/>
cuna di schinelle. E&#x2019; grato in dimostrationi esteriori a chi gli<lb/>
ha fatto piacere. Non è prodigo nè quasi si può dire liberale,<lb/>
secondo l&#x2019;oppinione del volgo, il quale non considera o discerne<lb/>
la differentia che sia da un principe che si astenghi dall&#x2019; estor-<lb/>
sioni e rapacità a quello che conserva quello che ha con tena-<lb/>
cità: questo non brama la roba d&#x2019;altri e gli insidia per haverla.<lb/>
Non è crudele nè sanguinolento, ma temendo di continuo delle<lb/>
guerre sì del Turco come degli heretici, li piace d&#x2019;haver somma<lb/>
di denarì nell&#x2019; erario e conservarli senza dispensarli fuori di<lb/>
proposito, e n&#x2019;ha intorno a un millione e mezzo d&#x2019;oro: è però<lb/>
magnifico e gli piacciono le grandezze, e sopra tutto è deside-<lb/>
roso di gloria, il qual desiderio il fa forse trascorrere in quello<lb/>
che non piace alla corte: perche questi reverendi padri Chiettini,</hi><lb/>
            </p>
          </div>
        </div>
      </div>
    </body>
  </text>
</TEI>
[310/0322] Relatione di Roma 1574. 44. Relatione della corte di Roma nel tempo di Gregorio XIII. (Bibl. Cors. nr. 714.) Unterſchrieben 20. Febr. 1574. Anonym, aber nichts deſto minder ſehr unterrichtend und mit dem Gepraͤge der Wahrhaftigkeit. Der Verfaſſer findet es ſchwer uͤber Hoͤfe und Fuͤrſten zu urthei- len. „Dirò come si giudica nella corte e come la intendo.“ Er gibt folgende Schilderung Gregors XIII. Assonto che è stato al pontificato in età di 71 anni, ha parso c’habbi voluto mutare natura: et il rigore che era solito biasimare in altri, massimamente nel particulare del vivere con qualche licenza con donne, n’ è stato più rigoroso dell’ anteces- sore e fattone maggiori esecutioni: e parimente nella materia del giuoco si è mostrato rigorosissimo, perche havendo certi il- lustrissimi principiato a trattenersi nel principio del pontificato con giuocare qualche scudo, li riprese acremente, ancorche al- cuni dubitarono che sotto il pretesto del giuoco si facessero nuove pratiche di pontificato per un poco di male c’hebbe S. Stà in quel principio: e da questo cominciò a calare quella ri- putatione o oppinione che si voleva far credere dall’ illustrissimo de’ Medici, d’haver lui fatto il papa e doverlo governare, la qual cosa fece chiaro il mondo quanto S. Stà abhorrisce che al- cuno si voglia arrogare di governarlo o c’habbi bisogno d’essere governato, perche non vuole essere in questa oppinione di las- ciarsi governare a persona. Perche in effetto nelle cose della giustitia n’è capacissimo e la intende e non bisogna pensare di darli parole. Ne’ maneggi di stati S. Stà ne potria saper più, perche non vi ha fatto molto studio, e sta sopra di se alle volte irresoluto, ma considerato che v’habbi sopra, n’è benissime ca- pace e nell’ udire le oppinioni discerne benissime il meglio. E’ patientissimo e laboriosissimo e non sta mai in otio e piglia ancora poca ricreatione. Da continuamente audientia e vede scritture. Dorme poco, si leva per tempo, e fa volontieri eser- citio, e li piace l’aria, quale non teme, per cattiva che sia. Man- gia sobriamente e beve pochissimo, ed è sano senza sorte al- cuna di schinelle. E’ grato in dimostrationi esteriori a chi gli ha fatto piacere. Non è prodigo nè quasi si può dire liberale, secondo l’oppinione del volgo, il quale non considera o discerne la differentia che sia da un principe che si astenghi dall’ estor- sioni e rapacità a quello che conserva quello che ha con tena- cità: questo non brama la roba d’altri e gli insidia per haverla. Non è crudele nè sanguinolento, ma temendo di continuo delle guerre sì del Turco come degli heretici, li piace d’haver somma di denarì nell’ erario e conservarli senza dispensarli fuori di proposito, e n’ha intorno a un millione e mezzo d’oro: è però magnifico e gli piacciono le grandezze, e sopra tutto è deside- roso di gloria, il qual desiderio il fa forse trascorrere in quello che non piace alla corte: perche questi reverendi padri Chiettini,

Suche im Werk

Hilfe

Informationen zum Werk

Download dieses Werks

XML (TEI P5) · HTML · Text
TCF (text annotation layer)
TCF (tokenisiert, serialisiert, lemmatisiert, normalisiert)
XML (TEI P5 inkl. att.linguistic)

Metadaten zum Werk

TEI-Header · CMDI · Dublin Core

Ansichten dieser Seite

Voyant Tools ?

Language Resource Switchboard?

Feedback

Sie haben einen Fehler gefunden? Dann können Sie diesen über unsere Qualitätssicherungsplattform DTAQ melden.

Kommentar zur DTA-Ausgabe

Dieses Werk wurde gemäß den DTA-Transkriptionsrichtlinien im Double-Keying-Verfahren von Nicht-Muttersprachlern erfasst und in XML/TEI P5 nach DTA-Basisformat kodiert.




Ansicht auf Standard zurückstellen

URL zu diesem Werk: https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836
URL zu dieser Seite: https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/322
Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 310. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/322>, abgerufen am 27.04.2024.